Conferenza: La presenza ebraica a Cracovia tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo
Conferenza del prof. Krzysztof Żaboklicki (Università di Varsavia)
4 ottobre 2016
ore 18.30
Vicolo Doria 2
Relatore
Dopo aver studiato a Varsavia, a Napoli e a Parigi docente di letteratura italiana all’Universita’ di Varsavia dal 1964, professore ordinario nel 1988, titolare della Cattedra di Italianistica. Dal 1991 al 2004 direttore dell’ Accademia Polacca di Roma. Prof. emerito dal 2004, continuo’ per diversi anni a insegnare letteratura italiana presso il Dipartimento di Italianistica dell’Universita’ di Varsavia. Traduttore di numerosi autori italiani, da Machiavelli a Umberto Eco attraverso Andrea Camilleri e Primo Levi.
Ha pubblicato, in polacco e in italiano, vari volumi monografici, su Boccaccio, Goldoni, Verga ed altri; numerosissime le sue pubblicazioni minori in opere miscellanee e in riviste. E’ autore di una Storia della letteratura italiana in polacco (Historia literatury włoskiej, ed. PWN, Varsavia, 2008).
Dal 1997 al 2001 presidente dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma. Socio straniero dell’Ateneo Veneto. Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Riassunto
Nel periodo preso in considerazione la Galizia austriaca meritava appieno il nome di vagina Judeorum: gli ebrei formavano l’11,5 % della popolazione totale nel 1880, e quasi l’11 % nel 1910, anno in cui i sudditi di religione mosaica costituivano soltanto il 3,9% della popolazione totale dell’Impero. Gli ebrei galiziani vivevano soprattutto nei centri urbani grandi e piccoli: a Leopoli (Lwów, Lemberg, Lviv; sede della Luogotenenza – Statthalterei, e della Dieta galiziana) essi costituivano nel 1900 quasi il 28% degli abitanti, e a Cracovia, esattamente il 28%, cioè c. 25,5 mila individui residenti per lo più nel quartiere periferico Kazimierz, ex ghetto. Benché la maggioranza di essi fosse composta da tipici Ostjuden, spesso molto poveri e ignoranti, non mancò a Cracovia – capitale non ufficiale della Polonia inesistente – una importante élite ebraica che svolse un ruolo di primo piano nella vita della città. Secondo le statistiche del 1913, in mano ebraica si trovavano il commercio (71,5 % degli esercenti) nonché – in larga misura – le libere professioni (33%; in primo luogo, avvocati e medici) e l’industria (38% di titolari); relativamente molto numerosi erano inoltre i proprietari di case (31%) e i finanzieri (24,5%). La comunità ebraica di Cracovia, attiva anche nel campo religioso (illustri talmudisti), culturale (artisti, scrittori), scientifico (docenti universitari) e politico (parlamentari, giornalisti, militanti di vari partiti), manifestava volontieri la sua assoluta dedizione alla dinastia regnante, mantenendo nel tempo stesso dei rapporti tutto sommato buoni con le autorità municipali e con la maggioranza polacca in genere, anch’essa non sfavorevole al governo centrale che le aveva concesso un’ampia autonomia. Erano vive in particolare le relazioni tra gli ebrei di Cracovia, parte integrante della diaspora, con i loro correligionari di Leopoli e di Vienna.
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- Creato: 04 Ottobre 2016