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Ep. 11: Nuove strategie per la gestione del dolore cronico

Ep. 10: Tra grande letteratura e street art

Ep. 9: Come rendere le piante più resistenti agli stress ambientali?

Ep. 11: Nuove strategie per la gestione del dolore cronico

Ep. 10: Tra grande letteratura e street art

Ep. 9: Come rendere le piante più resistenti agli stress ambientali?

INFORMAZIONE

Il percorso della prof.ssa Starowicz-Bubak verso la terapia del dolore cronico è passato per Uppsala, Utrecht e soprattutto Napoli. Fu nell'Istituto di Chimica Biomolecolare Consiglio Nazionale delle Ricerche che la giovane ricercatrice con un dottorato di ricerca entrò in contatto con un grande scienziato e autorità nella ricerca - il professor Vincenzo di Marzo. Come sottolinea la ricercatrice, "la posizione internazionalmente riconosciuta del professor Di Marzo ha favorito lo scambio di idee ed esperienze e la partecipazione a molti progetti scientifici (tra l'ICB CNR e l'Università di Napoli e l'Istituto di Cibernetica del CNR, l'Università di Bonn, l'Università di Calgary, l'UCL Institute of Ophthalmology di Londra). Non a caso, è già tornata in Polonia come coautrice di un articolo nella prestigiosa rivista Science. Tuttavia, le sue esperienze nel trattamento del dolore condotte in un laboratorio quasi ai piedi del Vesuvio hanno portato non solo al sua amore per Napoli, ma anche a una nuova direzione di ricerca, che la prof.ssa Katarzyna Starowicz-Bubak ha iniziato all'Istituto di Farmacologia dell'Accademia Polacca delle Scienze di Cracovia. L'obiettivo principale della sua ricerca è quello di migliorare l'efficacia del trattamento del dolore neuropatico e del dolore associato all'osteoartrosi (malattia degenerativa delle articolazioni) - le due sindromi di dolore cronico più comuni - prendendo di mira il sistema cannabinoide endogeno.

Dall'incontro tra prof. Alessandro Ajres, filologo polacco dell'Università di Torino, e prof. Grzegorz Olszański, docente di letteratura all'Università della Slesia di Katowice e specialista del linguaggio musicale, deve essere nato qualcosa di straordinario. Entrambi creativi, coraggiosi, alla ricerca di argomenti interessanti. Prof. Ajres si è innamorato della lingua polacca, come dice lui, non a causa del suo fascino per le donne polacche. Beh, forse una donna polacca... Wisława Szymborska.

Ed ecco i risultati: „Il rap polacco guarda alla letteratura fin dalle sue origini: la sua declinazione “intellettuale”, in qualche modo, è implicita fin dalle sue premesse generali. Se Liroy è universalmente riconosciuto come il primo rappresentante del rap polacco uliczny o gangsterski (di strada), oltre che il primo rapper polacco in assoluto, di poco successivo è l’inizio dell’avventura di Kaliber 44, gruppo che si forma nel 1993 e che mette assieme tre artisti di Katowice: Dab, Joka (ovvero i fratelli Michał e Marcin Marten) e Piotr “Magik” Łuszcz. Kaliber 44, a propria volta, è una formazione che contiene già alcune caratteristiche del cosiddetto rap inteligentny (intellettuale). Il nome stesso del gruppo ha un’ispirazione poetica: kaliber (calibro) non fa riferimento all’arma da fuoco, quanto al peso e all’importanza dei problemi che il gruppo vorrebbe caricarsi addosso con le sue rime; mentre il numero quarantaquattro è un riferimento ai Dziady di Mickiewicz”.

È noto che la natura ha un effetto calmante su di noi. Tuttavia, questo non significa che le piante stesse non siano soggette a stress. Temperature troppo basse o troppo alte, salinità, concentrazioni inadeguate di ioni (stressor abiotici, cioè di origine non vivente), ma anche parassiti o patogeni (stressor biotici - stressor animati, per esempio i nematodi) - sono tutti fattori che portano le piante a vivere sotto costante stress, che a sua volta influisce sulla loro efficienza produttiva. La ricerca condotta dalla dott.ssa Maria Isabel Nogues Gonzalez del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) con i partner dell'Istituto di Chimica Bioorganica dell'Accademia Polacca delle Scienze (prof. Miłosz Ruszkowski e il suo team) fornirà nuove conoscenze sul ruolo metabolico e funzionale delle diverse forme di enzimi (isoforme), e quindi aumenterà la resistenza agli stress ambientali.

In questo contesto, un progetto congiunto tra CNR e PAS mira a caratterizzare le 7 isoforme SHMT presenti in una pianta modello (Arabidopsis thaliana). Il CNR, in collaborazione con il Dipartimento di Biochimica dell'Università La Sapienza di Roma, è responsabile degli studi volti a determinare l'attività catalitica di specifiche isoforme. A loro volta, i colleghi polacchi sono coinvolti negli studi strutturali delle proteine.

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